Ho annullato il mio viaggio in Croazia a seguito dell’Ordinanza del Presidente della Regione Basilicata Bardi perché chi tornava da questo paese (come dalla Grecia, Malta e Spagna) avrebbe dovuto sottoporsi a due settimane di quarantena. Il mio datore di lavoro tempestivamente mi aveva girato il testo dell’ordinanza, facendomi presente che non potevo prolungare le mie ferie estive di ulteriori 14 giorni, a pena di licenziamento.
In effetti il sito istituzionale della Regione Basilicata riportava la notizia in questi termini:
“…l’ordinanza del presidente Bardi dispone la misura della permanenza domiciliare per 14 giorni per i residenti in Basilicata che rientrano da viaggi all’estero (ivi compresi i rientri da Croazia, Grecia, Spagna e Malta).
Restano comunque valide le disposizioni introdotte in materia dal DPCM dello scorso 7 agosto e dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 12 agosto 2020, relative alla quarantena dei viaggiatori provenienti da Paesi extra-Schengen nonché la previsione dell’effettuazione del tampone per coloro che rientrano da viaggi dalla Croazia, Grecia, Spagna e Malta, che, sebbene inclusi nell’area Schengen, risultano paesi ad alto rischio epidemiologico…”
Dalla lettura della notizia pubblicata sul sito istituzionale, sembrerebbe che la Regione Basilicata, a fronte dello scenario epidemiologico di ripresa del contagio soprattutto in relazione ai rientri dai paesi esteri, nonché in previsione degli assembramenti delle festività estive, con l’ordinanza n. 32/2020 pubblicata il 14/08/2020 sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 75 recante “Disposizioni in materia di proroga dell’efficacia di misure regionali e ulteriori misure urgenti in materia di prevenzione dei contagi da COVID-19” abbia espressamente disposto la misura della permanenza domiciliare per 14 giorni per i residenti in Basilicata che rientrano oltre che dai Paesi extra-Schengen anche da Croazia, Grecia, Spagna e Malta.
In realtà la misura viene spiegata in modo poco chiaro e fuorviante con un news pubblicata dall’AGR Basilicata (Agenzia stampa della Giunta Regionale della Basilicata) in data 14/08/2020 sul sito ufficiale dell’Ente ove si fa riferimento alla quarantena obbligatoria non specificando che l’esito negativo del tampone (da effettuarsi nelle 48 ore successive al rientro o nelle 72 ore antecedenti il rientro come già stabilito dal Ministro della Salute con ordinanza del 12/08/2020) interrompe la permanenza in casa.
Ciò significa che chi si è già sottoposto al tampone nelle 72 ore precedenti al rientro dai suddetti paesi ritenuti ad alto rischio, con esito negativo, all’arrivo in Italia non avrà alcun obbligo di quarantena.
Dunque il viaggio in Croazia (e sarebbe stato lo stesso nel caso di Spagna, Grecia e Malta) poteva avvenire regolarmente – ovviamente con le dovute precauzioni – senza incorrere necessariamente nell’isolamento per 14 giorni.
In definitiva la quarantena è obbligatoria per chi rientra dai paesi extra-Schengen, o da Romania e Bulgaria anche se il tampone dovesse avere esito negativo.
Coloro che invece rientrano dai paesi UE/Schengen non hanno alcun obbligo (nessuna segnalazione, nessun tampone nè permanenza domiciliare), fatta eccezione per chi rientra da Croazia, Grecia, Spagna e Malta per i quali è sì prevista la permanenza domiciliare per 14 giorni, ma solo in caso di esito positivo del tampone.
Consiglio ai lucani in dubbio, di chiamare il n. verde 800996688, prima di rinunciare al proprio viaggio all’estero.
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